sabato 8 febbraio 2014

L'ITALIANO




Terzo iii, Cesare Allia | Ebook Bookrepublic




L’ITALIANO

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci  un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a corte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
L’unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;

Uniamoci, amiamoci,
L’unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;…

L’Italia e le sue regioni
L’Italia attraversata da montagne e tradizioni
Baciata dal sole e rinfrescata dal mare
L’Italia coi suoi dialetti e la sua storia
Con tutti i suoi problemi e con tutto il suo cuore
L’Italia e le sue persone
Un po’più a nord, un po’più a sud
Ma sempre italiani...

Il milanese che lavora
Weee! Io sono alla moda!
E figa! Ho comprato anche la macchina nuova!
Ti piace? Guarda che roba!..
Di pure che sono freddo
Ma di Milano c’è n’è uno e tutto
il resto è nessuno... Weeeeeeeeeee!...

Il milanese non è che non ti può vedere
È che si è stufato di pagare
Sai quanto costa un kg di pane?
Sai quanto è faticoso alzarsi
e farsi un’ora di traffico per lavorare?...
Il milanese tra smog e cemento
e non trovi mai parcheggio
Il milanese efficiente e che non ti aspetta
Il milanese in tutta fretta
Un caffè e via che il napoletano direbbe: Maronna mia!!!
Il milanese tra mille locali
Tra la moda e piazza affari
Tra l’Expo che aspettiamo
e lo Zampa che dice N. C. S.: Non Ci Siamo!!!...

Il milanese che non è freddo come credi
Che cerca di stare in piedi davanti al Duomo
e dietro la sua Madonnina...
Il milanese che a suo modo ti vuole bene
Perché Milano ha adottato un po’tutti
E un po’tutti si sentono di Milano...

Il toscano col pane senza sale
Una parolaccia, la Fiorentina
e la torre di Pisa…
Il toscano e un sindaco che ci piace
E un dialetto che ti fa morire…

La toscana tutta rossa come il vino
Semplice e dura come un contadino…
Dante Alighieri e la lingua italiana
Vespucci e la Toscana piena di arte e di pittura
Tra le mura di Lucca e l’Ultima Cena
È chiusa una regione sincera...

Il romano e sò tutto io
Nun te preoccupà qua è tutto er mio
Nun ce pensà che ce penso io
Allora non ce semo capiti…
Io so de Roma! Ahooooo!!
Io so er mejo
Mejo ride che piagne…

Il romano con il parlamento
Con i politici, il Vaticano
e un Dio sempre più lontano...
Il romano e la sua capitale
Con la cultura, la storia e l’architettura
che la rendono grande al mondo…

Il romano è de core
Il romano con Albertone e Carlo Verdone
Il romano nel centro del mezzogiorno
Roma al centro del mondo
Con il Colosseo e la fontana
Roma e l’Italia…

A Roma mangi sempre bene
A Roma cantano quanto sei bella
Quanto sei bella Roma
Chiunque s’innamora di te
Chiunque, Roma...
Questo è l’effetto che fai
Questo è l’effetto che fa la nostra capitale…

Il napoletano che s’arrangia sempre
Il napoletano che anche la fontana
di Trevi ti vende
Tra il mare e una sfogliatella
La vita è sempre bella...
“Vedi Napoli e poi muori”
E ti ho detto tutto!...

Con il presepe di Eduardo
Con la scaramanzia, un caffè
E Troisi che ricomincia da tre…
Della pizza non ti puoi dimenticare
Mangiala a Napoli e ti sembrerà
di non averla mai mangiata…
Una città disprezzata, maltrattata
ma sempre al sole
Sempre al mare
“Sempre la mia città”...

L’Emilia Romagna col ragù,
il Parmigiano, e i tortellini
Con i motociclisti, le moto e gli artisti
Sarà un caso ma arrivano tutti da lì
Sarà un caso ma in Romagna è la notte che parla
La gente vive e balla…
Questa è la prima vacanza
È il primo viaggio
Tutti ci passano e tutti si ricordano di esserci stati…

Il romagnolo accogliente ma non mente
Il romagnolo ce l’ha nel sangue
È abituato al turismo e alle feste
È abituato ai campioni su due ruote e ai cantanti
che fanno impazzire la gente
È abituata a tutto questo
L’Emilia e la Romagna
L’Emilia Romagna è abituata a tutto questo…

Il genovese con il portafoglio senza fiato...
Così si dice!
Ma mai come oggi tutto il mondo è paese
E quindi tutto il  mondo non ha fiato
E tutti i paesi hanno quelli col braccio tirato…
Il genovese che nel G8 si è trovato
Dimmi quello che vuoi ma non era tutto sbagliato
Se la gente c’era
Se la gente ha protestato
Avrà avuto pure un significato
Forse è l’unica rimasta a protestare
Forse è l’unica che ha ancora qualcosa da dire
E mai come oggi quella protesta ci dice
che forse avevano ragione
Forse non era solo distruzione come dici tu
Ma c’era anche voglia di cambiare
Voglia di sistemare e di sperare…

Il genovese e la focaccia da mangiare
Un pò d’olio e un pò di sale
La Liguria è il primo mare
Talmente vicino che quando ci arrivavo
ero felice come un bambino
L’autostrada, un parcheggio, gli amici
e si dimenticava l’inverno…

Il genovese che si spinse
fino in capo al mondo
Cercava ricchezza Cristoforo Colombo
Ma quella l’aveva già trovata
era proprio il mondo...

Il genovese con il suo pesto, la sua costa
e le Cinque terre…
Il genovese con l’inno Nazionale
Sia il poeta che il musicista
Io non lo sapevo come non conoscevo le altre strofe
Infatti te le ho messe dentro
Così a conoscerle saremo in due o più
Così le canteremo insieme
Magari insieme a Maria, agli spaghetti
e a tutta la sua malinconia…
Le canteremo con il cuore e con le suore
Con il calcio, le calze nel primo cassetto e un caffè espresso…
Le canteremo insieme perché a noi ci piace cantare
Siamo italiani, lasciatecelo fare…
Lasciateci cantare perché ne siamo fieri
Siamo italiani
Italiani veri…

Il siciliano e la mafia
Accostamento indivisibile
Come se poi esistesse solo qui…
La Sicilia e la mafia che l’ha resa
famosa in tutto il mondo
Come se in tutto il mondo non esistesse la mafia…
Il siciliano che ci rimane male quando
ci si dimentica del mare, dei magistrati, di Peppino
e della gente siciliana…
Ci rimane male quando ci si dimentica di Taormina
dei Vespri e della cucina…
Quando ci si dimentica della propria regione
e del proprio sole
Quel sole che la bacia continuamente
E continuamente ci si ricorda solo di una cosa…

La Sicilia come una conchiglia in mezzo al mare
Sembra lontana e invece è la punta dello stivale
E uno stivale senza punta non è una scarpa ben fatta
E una scarpa che non è ben fatta nessuna la compra
e nessuno l’ammira…
La Sicilia e la nostra nazione bella così…
Già nel disegno ha un tocco di moda
E la nostra moda è riconosciuta in tutto il mondo
È l’italiano nel mondo
È un siciliano in vacanza
È una maglia con scritto “Sicily”
E allora “I love Italy I love Italy”...

Io ci sono stato solo una volta
Ma è metà di me
Sono le mie origini
Sono mezzo siciliano e mezzo napoletano
Io sono un bastardino nato a Milano
E da Milano adesso parlo 
È un canto ma senza voce
È una penna che scrive un viaggio nel mio paese…

Da nord a sud passando per il centro
Disegno la mia Italia, la mia terra…
E la mia terra può pure non piacerti
ma è sempre la mia terra
È sempre il mio paese…
E tu invece di pensare al mio dovresti
amare altrettanto il tuo
Come egli il suo e come tutti il mondo…

Il mondo e le nazioni
L’Italia e le sue regioni
Da nord a sud passando per il centro
Dalle montagne al mare
Da Aosta a Reggio…

Il calabrese che non si vuole spostare
Da noi si mangia bene e poi c’è il mare
Il calabrese che dicono sia vicino al genovese
Vedi che tutto il mondo è paese!...
Con la terra bruciata dal sole
Le case e le mani a Milano…

Il calabrese porta il sud in Lombardia
Ed estate di nuovo via
Verso una strada che non finisce mai
Verso un mare che dicono sia stupendo…
Il vento e le signore nelle piazze
Le “comari” che chiedono quando sei arrivato e quando parti
Che chiedono a chi sei figlio e a chi appartieni…
Vieni, vieni giù, vieni al sud…
Vieni a vedere che bell’Italia c’è anche qua…
Vieni, vieni giù, vieni al sud
Vieni a vedere che bell’Italia c’è anche qua…

Il pugliese in via di sviluppo
In via di turismo
Il turismo che porta i soldi ma toglie la pace
Ci vorrebbe un turismo buono
Ma spesso il turista non ne vuole sapere
Il turista paga e si sente a casa…

Il pugliese tra mare e spiagge affollate…
Tra giochi e risate…
D’estate si va nell’altra parte del paese
Ci sono tante di quelle cose da vedere
che finalmente l’hanno capito…
E chiunque ci passa ha sentito il calore del sole
e quello di una piazza…
Ha sentito il suono del sud e quello del vento…

Il pugliese con le orecchiette
e un accento spettacolare
Col vino e nonno Lino
Con Padre Pio si porta dietro
un po’d’amore e un po’di Dio…

Venezia con la gondola e il carnevale
Venezia e una donna d’amare…
Venezia è la Regina
Venezia e puoi stare in piedi in mezzo al mare…
Il Venezuela ha il tuo nome
Gli stranieri vengono sempre da te
Con quel accento raccontano di esserci passati
e di essersi innamorati…

Venezia e il sogno di stare sopra l’acqua
Non lo sai ma è come vivere sempre su una barca…
Venezia e il suo commercio
Venezia e Marco Polo, il primo in Cina
Venezia è la Regina…
Venezia e il mitico viaggio…

L’italiano sempre in viaggio
L’italiano sempre presente…
Roma al centro del mondo
Marco Polo e Cristoforo Colombo
I poeti, il mare e gli atleti…
Il sole, il mangiare e il sapersi arrangiare…
L’italiano e il suo calore
L’italiano e il suo popolo che tornerà ancora
Sarà una storia nuova
Magari partirà un’altra volta da Roma
Ma da una Roma buona e volendo una cosa sola
Una parola sola: P A C E
Pace vera e fratellanza vera…

Vera come quella dei sardi a Porto Torres
Con le forche in mano a difendere i propri cittadini
che non riescono a pagare
Non che non vogliono pagare ma che non ci riescono più
Non ci riescono! Capisci?
No! Non capisci vero?...
E allora tutti davanti casa
Tutti con le forche in mano
Perché oggi tocca a te ma domani può toccare a me
E allora giù a protestare
Noi vogliamo pagare ma non sappiamo più come fare
Noi vogliamo collaborare ma voi
non ci volete ascoltare
Allora torniamo alle buone maniere
che quelle funzionano sempre…
La non c’è niente da pagare
C’è solo da capire che meglio andarsene perché
non c’è niente da confiscare…
Di che legge stai parlando?
Non vedi che non riesco neanche a mangiare?
Io solo una legge conosco
Quella che io faccio fatica mentre tu mangi troppo…
Lascia perdere, noi siamo sardi e ce l’abbiamo nel sangue
Starci vicino è un dovere
E se un vicino chiede aiuto noi rispondiamo…
Lascia perdere, noi siamo sardi
Siamo un posto in mezzo al mare
Siamo sardi e non vogliamo farci cambiare
Il nostro sole brilla ancora
La nostra regione non ha paura
Qui ci si aiuta, siamo come i nostri antenati
Loro si davano una mano per partire
Se tu oggi lo vuoi far morire
Noi non lo permettiamo
Siamo sardi e se tocchi lui
Tocchi anche noi
E se noi ci muoviamo
Se lo facciamo in tanti
Tu puoi solo dire di essere passata
e dopo cinque minuti di essertene andata
Direzione rientro…
Direzione non ho potuto far niente…
Noi siamo sardi ce l’abbiamo nel sangue
Noi siamo sardi, siamo italiani…

L’italiano fratello
L’italiano sempre in viaggio
Non ti accorgi ed è già da te
Per favore un caffè!
L’italiano e la sua canzone
La sua poesia e l’amore…
L’italiano che quando va in giro
è sempre un casino
Datemi un foglio bianco e una biro
Datemi un bicchiere di vino
Rosso possibilmente…
Voglio darti il calore della mia terra
Del mio paese, il “Bel paese”
Voglio dirti che comunque vada
proveremo a stare in  piedi
Proveremo a fare quello che ci viene meglio…
Qua, ci siamo sempre inventati tutto
e sempre ha battuto il mare e sempre ci batterà il sole…

L’Italia è la penisola dell’amore
Dalle Alpi agli Appennini
L’Italia e i suoi bambini
I bambini d’Italia si chiamano tutti Balilla
Sono con un sasso in mano…
Sono tutti che sognano e che guardano lontano…
I bambini d’Italia si chiamo tutti Balilla
Non hanno paura
Sono con un sasso in mano
Sono tutti che sognano e che corrono in campi di grano…

L’italiano che scrive poesia
Che ti prende, ti accarezza e ti trascina via
Da Trieste quanto sei bella
A uomini, mezzi uomini e quaquaraqua...
Dal nord al sud passando per il centro
Disegno la mia Italia…
La pizza Napoletana, Spaghetti, Nutella e Grana
Una canzone, il mare, il sole
L’Italia con tutto il suo amore
Con questa festa che si porta dentro…
Sembra ancora una bambina…
Una bambina che sogna un domani diverso
Una situazione che non sarà per sempre questa
Rialzeremo la testa
Lo faremo come sempre
E come sempre riprenderemo a cantare…


L’Italia e il suo mare
L’Italia messa in ginocchio
L’Italia rara come le cose buone
L’Italia sventola il suo tricolore…
Su tutte le paure
Su tutte le preoccupazioni…
L’Italia che se non può insegnare a fare i conti
almeno può insegnare ad amare…
L’Italia a forma di stivale
Uno stivale consumato ma che ancora profuma
e che ancora piace…

L’Italia piegata
L’Italia stanca
L’Italia e la notte adda passà…
Torneranno i nostri giorni
Tornerà la nostra terra che sa darsi da fare
Tornerà quel popolo che non è capace di mollare…
Sventolerà il tricolore
Sventolerà a muso duro
Sventolerà in mano a un popolo che ne ha abbastanza…
Sventolerà…
Sventolerà su tutte le regioni
Sventolerà in mano a un popolo
che sa dove può arrivare
Sappiamo farci amare
Sappiamo farlo
Siamo italiani…
Sventolerà il tricolore…
Sventolerà su tutte le regioni
Anche quelle di cui non ho parlato
Perché ogni regione è qui per completare il disegno
della nostra nazione…
Il suo nome e tutto il suo amore…

Ogni regione è marchiata “Made in Italy”
Siamo professionisti nel mestiere di barare
ma anche in quello di creare, di studiare e di viaggiare…
Siamo una piccola nazione
Siamo come il vino buono
Siamo stati sempre al centro del mondo
E il mondo chi più chi meno ci ha sempre rispettato
E il mondo chi più chi meno ci ha sempre apprezzato…

Io che sono bastardino
Mezzo napoletano e mezzo siciliano
ma nato a Milano
Ti racconto il mio viaggio
Da nord a sud passando per il centro
Disegno la mia Italia
Quella che mi disturba e quella che mi piace
Disegno la mia terra mentre si alza il vento
Mi fermo un attimo, chiudo gli occhi e sto in silenzio…
Poi canto…

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Che schiava di Roma
Iddio la  creò.
Stringiamoci a corte
Siam pronte alla morte.
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci  un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a corte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
L’unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;

Uniamoci, amiamoci,
L’unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore…


ART. 1.
L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione.

ART. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
davanti alla legge...

ART. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione.

ART. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in
partiti per concorrere con metodo democratico a determinare
la politica nazionale.



SCRIVO




Terzo iii, Cesare Allia | Ebook Bookrepublic



Questo mondo e troppo sporco per
poter essere sempre puliti…

SCRIVO

Scrivo quello che mi attraversa…
Scrivo di un paese che ancora deve essere creato
Cammineremo a lungo in quella città…
Scrivo per non fermarmi e per non farti parlare
Scrivo perché non posso farne a meno…
Voglio perché la mia ignoranza arrivi più in alto
della tua cultura…
Scrivo perché restare fermo mi uccide
Preferisco sparare che farmi ammazzare…

Sono morto più di una volta anche se la vita è una
Scrivo per non piegarmi
La penna e le mani sono le mie armi
Non ti resta che ascoltarmi…
Scrivo di un passato che ritorna e che non può cambiare
Scrivo perché  sento che lo posso fare…
Scrivo su ogni superfice
Non ho regole precise
Non sono un soldato
Scrivo perché sono libero
Perché mi sento in volo…
E dal volo tu mi puoi recuperare o lasciarmi andare…

Scrivo senza leggi
Le tue leggi sono buone fino a quando
non paralizzano la mia fantasia…
Scrivo perché voglio dirti quello che sento…
Io cercavo riparo
L’ho trovato e da qua mi sento più forte…
Busserò alla tua porta…
Aprimi!… So che ti piacerà!...

Scrivo per nascere ancora…
Scrivo per rimanere fisso nella tua memoria…
Ho appena aperto il mio mondo e non lo chiuderò così
Gli alberi hanno messo le radici e i frutti sono pronti
Faccio quello che posso e sarà sufficiente…

Scrivo perché è l’unica medicina di cui ho bisogno
Scrivo perché lo sento
Perché dico più cose di quando parlo
Scrivo per farmi sentire e perché vorrei che tu mi possa capire…
Scrivo il buio che c’è nella mia mente…
Scrivo della paura che ti prende…
Scrivo della forza che torna quando
la tua anima non si arrende…

Scrivo perché mi fa bene
Se non arriverò in alto me lo farò bastare…
Ho provato a giocare ma non c’è l’ ho fatta…
Non chiedo di vincere ma almeno di dare tutto…
Questo lo posso fare…
Questo lo puoi fare…

Scrivo perché non posso farne a meno…
Da quando sono nero a quando esplodo in cielo
Vedrai il mio botto senza pistola…
Aiutami da là in alto e riposa in pace…
Io devo ancora finire e so che mi potrai aiutare…

Scrivo su un foglio bianco…
L’inchiostro pittura questo quadro
Il mio banco una tastiera
Scrivo per darti una preghiera…
Lasceremo questo mondo per trovarne un altro migliore
Tutti là in alto rivolti al sole…


Scrivo per me…
Scrivo perché non posso farne a meno
Scrivo per restare sereno
La mia testa si avvicina alla pazzia
Sono strano per questo scrivo…
Scrivo anche per te
Prova ad ascoltare…
Scrivo per farti volare…